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Una stagione di fiori e di frutti

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Smetteranno di cadere le foglie?

Smetterò di raccoglierle ogni nuova stagione?

Smetterò di giocare con la sorte?

E’ giusto così?

Scriverò versi inutili?

E’ giusto così?

 

Non mi è data la Sapienza

posso tornare e pulire il pavimento

della stanza vuota

svuotare la pattumiera

e cantare canzoni,

ascoltare versi

con le diciture ben visibili.

 

Occhi che non mi guardano

cuore impermeabile

che ama,

senza sperare però.

 

Certo che i sottotitoli non mi descrivono

 

E’ morto Shane McGowan

 

Non servivano neanche a lui

 

Se non ti raccontano non esisti

dicono in tanti

e io continuo a raccogliere le foglie

del mio giardino.

 

Uno spiraglio di sole

se tu sapessi aspettare

forse,

potrebbe anche essere.

 

Se ci muovessimo dalla strada

per andare a sentieri

da tracciare da soli.

 

Se non ripetessimo mai più

un dove e un come

siamo andati.

 

Non si possono bruciare le foglie,

ci è concesso raccontare amori

o bisogni d’amore

senza tracciarne i confini

senza dire:

“sono disperato”.

 

Continuo a raccogliere le foglie

in giardino,

dolcemente

come non ci fosse

un domani.

 

 

 

Piaceranno i miei versi? No, non me lo voglio chiedere, mi basta essere genuino, lo devo a me stesso.

 

30 novembre 2023

 Annalisa Scialpi - 03/12/2023 19:13:00 [ leggi altri commenti di Annalisa Scialpi » ]



Una grande poesia.

Se non ripetessimo mai più

un dove e un come

siamo andati

Credo sia la chiave della poesia.

E del vivere davvero...

Grazie


 Vincenzo Corsaro - 01/12/2023 08:43:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Mi trovo d’accordo in tutto con Salvatore, che non c’è nulla di inutile nell’esistenza, per il semplice fatto che ogni cosa che accade ha un suo perché, come le le foglie che cadono. Ogni foglia vive il tempo che le spetta e non si oppone al vento che la porta via, non danneggia e alla fine cade per nutrire nuove foglie. Anche per me è molto bella e sentita la tua poesia esistenziale. Grazie e una serena giornata, ciao :)

 Salvatore Pizzo - 01/12/2023 02:24:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Di primo acchito mi vien da rispondere, alla raffica di domande della prima strofa, che le foglie non smetteranno di cadere; che tu arriverai a smettere di raccoglierle, di giocare con la sorte; di scrivere che non erano inutili, perché non c’è nulla di inutile nell’esistenza; che non è giusto così; ma che le cose vanno così perché è nel loro ordine che vadano così.
Poi, proseguendo nella lettura, mi rendo conto di quanto possa risultare quasi retorico, per non dire vano, porsi queste domande: lo sai bene: le risposte sono già nella tua mente all’atto della scrittura. Si che i versi finiscono per farsi amare per quel che sono: attimi in cui la passione di vivere brucia, avviluppandosi fiamme che son fiori e frutti che regalano poesia.
D’altro che posso dirti? Che è molto bella e sentita questa tua poesia: la sento molto mia: ne respiro le atmosfere, il tono pianamente disperato, l’avvinghiarsi alle piccole cose per succhiarne quell’essenza vitale che aiuta a sopravvivere. Perché vivere, di questi tempi, è un lusso che non ci è concesso.

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